Gil
- 23/03/2017 15:59:00
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E un "semplice" haiku, appare adombrando limmensa luce interiore che abita Amina, ladombra no per mortificarla, però per rifugiare il cuore del lettore nel cono protettivo della sua scurità. Ma quanto eloquente è questo disegno in tre versi: il vento impetuoso e tempestoso del dolore vissuto, ora lenito dai giorni trascorsi si trasforma in una vento leggero, che conduce lanima sulle rive luminose del proprio personale Tabor; ma poi quel lungo tendaggio...come non vederlo sudario di quel dolore proveniente dallapparente separazione, dal distacco che lacera cuore anima; ecco allora apparire i crisantemi toccati da lembo che testimonia e guarisce, testimonia lamore vissuto nel legame più intenso, ma anche guarisce con lidea che tutto della vita, nascite e lutti, sono il vento che ci sospinge dove nessuna luce mai più conoscerà lombra mortale del Nulla.
Amina, ancora una volta, dimostra che larte non è nella misura nellartissta ovvero ci porta a dubitare del contrario.
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